Aligi Sassu (1912 - 2000)

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Biografia breve di Aligi Sassu

Aligi Sassu (1912 - 2000) è stato un artista del XX secolo. Nasce a Milano nel 1912; pittore. Nel 1926 conosce Bruno Munari e con lui entra a far parte del movimento futurista; nel 1928 espone tre opere alla Biennale di Venezia. Dal 1929 al 1933 di- pinge il ciclo degli Uomini rossi, che espone alla galleria Milano, al Milione e alle Tre Arti; Sandro Bini (1932) osserva: «I raggruppamenti delle figure, le figure con gli esseri che le circondano, il paesaggio stesso, anche isolato, tra i propri elementi costitutivi, ribadiscono l'eco di una parlata che l'animo dell'artista promuove e ascolta egli stesso con senso di stupefazione. Questa, sopra i vani estetismi del nostro tempo, è la reale, verginale novità della sua opera pittorica. Sono gli anni dell'amicizia con Persico, Carrieri, Rosai, Ricci, dei primi contatti col gruppo di artisti che darà vita a «Corrente» e la sua opera si è già definita in termini nettamente antinovecentisti. Nel 1934 va a Parigi, dove conosce Aniante, Lionelo Venturi, De Pisis, Léger; la sua pittura, con la serie dei Caffe, si orienta verso un piú diretto rapporto con la vita quotidiana. Nel 1935 dipinge Fucilazione nelle Asturie, testimonianza di un sentire antifascista che corrisponde all'impegno clandestino contro il regime; nel 1937 viene arrestato e condannato a un anno di reclusione; fino al 1940 sarà sorvegliato speciale, in condizioni di forzato isolamento. Nel 1941 espone alla bottega di Corrente: nella presentazione Anceschi, sottolineandone l'importanza nella formazione del gruppo di «Corrente», propone «l'ipotesi di un espressionismo del colore di una forma-colore che, fuori da tutti gli schemi, s'impone come l'unico mezzo immediato e violento dell'espressione pittorica. Nel 1940-41 partecipa al Premio Bergamo con Sortita di cavalieri veneti a Famagosta e Studio di caffè. Dal settembre del 1943 partecipa alla lotta partigiana. Nel 1944 dipinge I martiri di piazzale Loreto. Nel dopoguerra prosegue la sua ricerca, fedele a un acceso romanticismo sospeso tra storia e mito.

FONTE: ANNITRENTA

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